giovedì 2 settembre 2010

parole sacre

Rifugiarsi nelle proprie debolezze per non essere sopraffatti.
Le parole danno forma alla realtà; il rischio di perdersi in una caduta senza tonfo; la lotta con la propria mente; sapere che non saprai mai come vorresti.
Staring at the world, stare su un rialzo, un marciapiede, che ti allontana dalle cose degli altri.
Il tempo. Ragionamenti umili che ne negano altri superbi. Una ricerca, un'attitudine primordiale che ci consegna alla Storia; siamo unici, ma soli; guardare le proprie mani e sentire il respiro dei secoli.
Accontentarsi dell'imperfezione, commuoversi per l'errore, consegnare la conoscenza all'essenza.
Quante strade percorriamo, passi, milioni; lo spazio sembra un film, non è meno di un soffitto in muratura. Alcune note ci riempono il cuore ma non ci fanno entrare nell'infinito. Dio
Apprezzare i sorrisi, grim faces la miseria del vivere, le miserie altrui, le nostre.
Cercare l'amore, guardarlo negli occhi. Temere; ma di cosa aver paura?
Morire e non esserci mai stati, morire e rinascere nella luce.
Seguire i passi polverosi di Gesù, regalarsi; regalarsi, non conservare le proprie convinzioni.
Essere, di Dio. Però non arrendersi.

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