martedì 14 ottobre 2008

Vita e morte

Mi è capitato proprio oggi di ricevere la notizia che un'amica di famiglia,di mezz'età, sposata, con due figli, malata da tempo, è mancata.
I miei famigliari, per motivi privati, hanno accusato molto questa perdita.
Questo mi ha portato a riflettere sulla morte, ma prima di tutto sulla vita..

Viviamo, abbiamo i nostri interessi, i nostri piccoli o grandi problemi.
La morte, con tutta la sua enorme importanza sulla vita stessa incombe su di noi.
Mi sono reso conto che penso spesso, rifletto, prego, vivo, l'istante, l'adesso.
Il pensare alla morte è stato un po' come uno schiaffo inaspettato.
Viviamo in Gesù, in chi moriamo?
Ho l'impressione che il 'dopo', almeno, negli ambienti che frequento, sia trascurato rispetto al durante.

La vita eterna, il mistero della morte, i 'cieli' di Dio.
Gesù Cristo, con la sua esistenza storica e la sua divinità mi attrae a tal punto che, tenendo conto della mia età (piena di speranze e prospettive) non penso più di tanto al 'dopo'.

La vita paradossalmente perde tutto il suo significato, perchè solo Cristo glielo dà.
Il mio rischio è di trasformare quel 'glielo dà' in 'ha importanza': 'Solo Cristo ha importanza'.
Verissimo, ma anche questa nostra povera vita imperfetta ha bisogno di essere illuminata e siamo chiamati a dare un senso alla nostra esistenza con atti che alla fine interagiscono con il mondo esterno; non basta la fede, servono anche le opere! Quanto è straordinario il Cristianesimo.

La morte per me è un campanello d'allarme: mi ricorda che per quanto sia fortunato e felice il senso ultimo della mia esistenza non è sgambettare sulla terra e vivere 80 anni.
una prospettiva piuttosto sconvolgente: è giusto che sia così.

Cosa sono le nostre esistenze, comparate al mistero di Dio , della Creazione, di Cristo, al mistero della vita.

Penso che l'unica cosa che posso fare sia pregare e ancora pregare, non per capire questi misteri, ma per avvicinarmi a Gesù, colui nel quale tutti questi misteri convergono e per il quale hanno ragion d'essere.

domenica 5 ottobre 2008

Partenza

Partenza, Madonna della Guardia, 4 Ottobre 2008 (S. Francesco d'Assisi)



Dovendo decidere il luogo della nostra Partenza, lo start, abbiamo scelto la Guardia.

Qua in cima siamo lontani dal solito, il nostro formicolare quotidiano da qui appare poca cosa..

Siamo di fronte a noi stessi, prima di tutto e guardiamo anche molto più in alto, confidando in Maria. Quando vengo qui c'è sempre un motivo; cerco, come posso, di far luce sulla mia vita;

una luce, che cambia ogni prospettiva e apre davvero gli occhi: se la si incontra non li si può tener chiusi; la fede li spalanca.


Non abbiate paura: aprite, anzi,

spalancate le porte a Cristo!


Giovanni Paolo II - 22 ottobre 1978


Sul punto di partire posso dire di aver trovato la vera fede, che ho cercato ansiosamente per anni, capendo infine che 'bastava' farmi trovare.


Non già la carne o il sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei Cieli

(Mt 16,17)

.

Nella fede mi si sono aperti nuovi orizzonti e ho trovato una bellezza che a volte paralizza per la sua grandezza e che, silenziosamente, impone la conversione.


Quanto maggiore è lo sforzo che l'uomo si impone per raggiungere la più alta purezza della sua vita, tanto più in forma chiara e spaventosa, gli si presenta alla luce del divino l'immensa precarietà e problematicità di tutto il suo essere.


(Gesù il Cristo, Karl Adam pag. 120)


Mi sono servito di un Papa, un evangelista ed un teologo perché sicuramente le loro parole sono più efficaci delle mie; le ho fatte mie e le ho annotate mentre le leggevo, non saprei descrivere meglio come mi sento. Ultimamente mi capita anche di recitare o leggere formule o preghiere di lode e, inaspettatamente, di sentirle. Un discreto passo avanti per un ghiacciolo come me.


Lo scoutismo, anche nella fede, mi ha dato molto; ora vorrei cercare di dargli qualcosa io.

Non mi definirei il classico scout: ho da sempre alcuni difetti che non mi hanno fatto vivere al meglio tutti questi anni di crescita. Per fortuna si cambia e il Clan è stato una rampa di lancio non indifferente: ha assolto il suo scopo, prelevandomi dal mio angolo e buttandomi in mezzo ad un sacco di cose..

Mi ha proiettato nella vita, insegnandomi a sfruttare le mie risorse al meglio, a non tenerle per me, mal utilizzate. Il servizio è il cardine di tutto il sistema o, come direbbe Geru, tutto vi è incardinato.

Mi sento pronto a portare un po' di me in mezzo a bambini, ragazzi, o chi altro e a educarli ai valori dello Scoutismo e del Cattolicesimo; non solo ad un insieme di regole o di usanze, che sono sicuramente importanti, ma solo derivate, bensì allo sconvolgimento totale della propria vita, all'apertura all'Altro e agli altri, a riconsiderare la propria esistenza alla luce di Gesù.


Tutto ruota intorno alla partenza: è il punto di non ritorno. I Capi servono in vista della Partenza e i ragazzi camminano verso di essa. L'importanza che le sta dietro fatica ad essere intravista dietro il momento fisico della cerimonia, seppur carico di emozioni; credo nella Partenza, non è retorica.

Siamo chiamati a camminare sulla strada del Signore e di quel baffone di B.P. :

oggi sto rispondendo.

In passato lo scoutismo mi sembrava, sì, una buona cosa, ma non gli attribuivo il valore che ha per me adesso; mi arrovellavo per scorgere un ponte, il modo di collegare, almeno in teoria, il Cielo alla Terra, pensando ingenuamente di capirci qualcosa; separavo lo scoutismo dall'ambito religioso, sotto certi aspetti.

Posso dire che ora lo scoutismo è diventato quel ponte, il campo dove lavorare, una strada da percorrere. Non ne faccio la mia religione né il mio idolo; ne faccio la vanga con cui zappare, anche se come il clan sa bene : “non sono adatto ai lavori manuali” =)

Qualche manata come quella qui sotto ogni tanto me la merito!

Concludendo, vorrei dire grazie a tutti i Capi che si sono impegnati per farmi diventare un 'uomo della partenza'; il vostro servizio, anche se a volte non vi abbiamo gratificato, è stato vitale, nel vero senso della parola: il modo primo e ovvio, anche se non scontato, con il quale ringraziarvi mi sembra quello di seguire le vostre orme e il vostro esempio. Baden Raoul, Stefano, Monica, Carlo, Signorini, Serse e la signorina Rottenmeier, per citare solo la branca R/S, siete stati fantastici, dei veri Capi, vi devo molto.

Grazie poi ai don, che tentano di capire questi pazzi in camicia azzurra e li indirizzano nelle giuste direzioni, siete fondamentali e arricchite la comunità.

Grazie al Clan: vi stimassi a tutti e vi vorrebbi bene, W allo Godsofometal; utilizzate gli strumenti che avete a disposizione; vi auguro le cose migliori... E quando sarete in cima a una collinetta e avrete raggiunto di corsa il clan di giù, saprete cosa gridare!

Sappiate che tengo molto a tutti voi, anche se a volte non ve lo dimostro..

Grazie anche a tutti i compagni di strada, sia i capi e i rover più grandi con cui ho fatto servizio, sia i 'piccoli' , i miei amici di sempre, non vi citerò di persona, anche se lo meritereste, non fate i permalosi però :) ; essere vostro amico è come far parte di un clan permanente,

siete uno stimolo continuo..(Proprio come un lassativo preso a sorsate.. )

Last but not least, vorrei ringraziare, lodare, Dio per molte cose, ma soprattutto per averci dato l'opportunità di vivere per scoprire il Suo volto e perché la bellezza delle vie che ci dà per farlo è insuperabile.

Come non citare questa frase fondamentale di Gesù, la mia 'preferita'..

Io sono la via, la verità e la vita