domenica 15 febbraio 2009

Domande e risposte, qualche riflessione :)

Una riflessione organizzata per domande e risposte su invito di un amico.
raccoglie alcuni miei pensieri che ho già in parte pubblicato, ampliati.


Come faccio a credere in Dio?

Per credere sono fondamentali una buona conoscenza della materia e in seguito il vero e proprio atto di fede.


La buona conoscenza è fondamentale sia per chi critica, sia per chi si dice credente.
L'analfabetismo religioso, come lo ha definito più volte il Cardinale Bagnasco , non permette di approcciarsi alle questioni religiose fruendo della propria libertà intellettuale, perchè di fatto si ha un'opinione altrui, veicolata dai media, dagli amici, dall'ambiente in cui si vive: di sicuro non formatasi come atto intimo e personale. Quindi ci si forma un'idea basata su convinzioni erronee, conoscenza parziale, interpretazioni tese a screditare senza motivare.
Questo pericolo esiste anche nel senso opposto. Dirsi credenti senza conoscere quello in cui si crede (brevemente: la conoscenza della bibbia, della tradizione ecclesiastica e della dottrina) è un'affermazione azzardata che nasconde in svariati casi una fede 'in generale', quindi molto debole di fronte agli attacchi esterni, quali potrebbero essere lo sconforto, l'incredulità, la vuotezza trasmessaci da molte realtà e inoltre poco motivabile di fronte agli altri ma soprattutto di fronte a se stessi e ai propri naturalissimi dubbi.

Una persona che conosce i vangeli, la dottrina (e quindi il catechismo, per esempio), gli avvenimenti storici, la storia della Chiesa (etc...) ha una buona base per avere fede in Gesù e in quello che ha detto, la strada che ci ha indicato.
La domanda da porsi quindi è:
Conosco ciò in cui dovrei/vorrei/non vorrei/mi piacerebbe credere?
La risposta è un po' no per tutti. Chi infatti può dire di sapere tutto?
La cosa fondamentale è non smettere mai di leggere il Vangelo e la Bibbia, di pregare, di lasciarsi attrarre da Gesù. Per chi non lo fa è più difficile iniziare, ma questa difficoltà iniziale, che, lo ammetto, è difficile da superare, non deve mai portare a desistere nella ricerca di Dio.
Altra domanda provocatoria:
Che senso avrebbe credere se tutto fosse ovvio, scientificamente provato e dimostrabile?
La vita di Gesù e la sua stessa persona sono il Mistero.
La fede si immerge nel Mistero, lo celebra, lo lascia agire anche se a volte non lo capisce.

Entra qui in gioco l'atto di fede che, attenzione,
non è un atto che parte dalla persona e va a cercare Dio.
Questa è forse la cosa più importante da dire sulla fede.
Molti tra noi, tra cui me, hanno sicuramente sperimentato che noi non siamo in grado di trovare Dio se lo cerchiamo con elucubrazioni filosofiche.. O meglio, possiamo 'fare finta', sperare, di averlo trovato. A Dio non si dà la caccia, non lo si insegue.
Per quanto posso dire bisogna fare un passo più lungo della gamba, disporsi a ricevere Dio, con i sacramenti, con la preghiera, con la fiducia, con il riconoscimento del fatto che tutto si ricapitola in una persona vissuta 2000 anni fa; siamo noi a farci trovare.
La storia dell'uomo, i suoi sentimenti, i suoi errori, le sue grandi azioni, l'amore, il grande mistero del dolore e del male.
Tutto è sublimato in Cristo. Lui ha detto: ''Io sono la via, la verità, la vita.”
Non un lungo elenco di regole e regolette; chi lo cerca, chi lo ama, cerca Dio e ama Dio.
Gesù è il tramite, con il suo stesso corpo tra l'uomo e Dio: è Dio stesso che si è fatto uomo: non solo un uomo né solo un Dio, ma entrambi! Sintesi perfetta del Creatore e del Creato. Dell'amore vicendevole di Dio che ci ama come un padre e di noi che lo cerchiamo, lodandolo e affidandoci a lui e al suo Disegno.
Il peccato così si configura, 'semplicemente' come chiudere la porta, allontanarsi, disinteressarsi, consapevolmente o no. Non quindi un elenco di casi peccaminosi, ma un'unica grande risposta, un'unica grande porta da aprire un sì o un no: il famoso libero arbitrio.
In vita non abbiamo grandi cose da fare: è un sì o un no; con tutte le conseguenze della rispettiva scelta.

Questa non vuole essere una dimostrazione che la fede è facile, perchè purtroppo è difficile discernere e districarsi tra i propri pensieri e gli stimoli esterni e canalizzare il tutto nell'atto di fede.
Di sicuro la fede non va intesa con spirito scientifico.
La scienza è solo un abilità dell'uomo che ha il suo campo di indagine ma non è onnipotente.
La fede riguarda altre tematiche e non può essere, né va dimostrata.


Perchè dovrei credere in Dio?

Questa domanda si sente porre molte volte. Ho bisogno di Dio? Per molti la risposta è no.
Le cause possono essere molteplici. La società che ci fa vivere sempre di corsa, ci riempie di impegni e di distrazioni e lentamente ci svuota dentro.
Se sto bene così perchè devo sforzarmi di credere?
L'anelito dell'uomo verso Dio è vecchio come l'uomo stesso e si manifesta nelle forme più svariate.
C'è chi trova Dio nella sofferenza, chi nella gioia, chi nella bellezza della natura, chi nel servizio al prossimo, chi nell'amore. Questa 'scintilla divina' è stata ed è spesso sminuita ed interpretata come il rifugio dell'uomo che, debole, ha bisogno di certezze e di appigli.
Oppure è stato detto che la religione è l'oppio dei popoli, un freno alle passioni etc.. etc..
l'idea di Dio, astratta e 'lontana' è facilmente soggetta a questi attacchi; ciò che non è attaccabile, che costituisce pietra d'inciampo per qualsiasi filosofo, pensatore o mangiapreti da 4 soldi è Gesù.
Dio si è disvelato nella storia, al popolo israelitico, lo leggiamo nell'Antico Testamento, con il linguaggio e il pensiero degli uomini del tempo. Con Gesù Dio ci ha detto tutto.
Non abbiamo più bisogno di altre prove o eventi. Il perchè del credere si trova in Cristo.
Per un credente tutto viene fatto in Cristo.Non c'è hobby, distrazione, malessere che tenga.
Il perchè credere per un credente è una domanda di poca importanza, perchè questi sperimenta con l'atto di fede, vive certe cose, le sente. Si abbandona a Dio, alla sua volontà.
Cessa di confidare solo in se stesso (o in nulla se ha scarsa autostima) e confida in Chi è sicuro, vero, giusto. Che senso ha affidarsi solo al proprio cervello, imperfetto e in fondo egoista.
Perchè perdersi nei meandri della riflessione fine a se stessa o peggio, tesa a giustificare le proprie azioni o non-azioni.

Il perchè lo si trova pregando, essendo Chiesa, celebrando la Messa, nella sequela di Cristo.
Non lo si troverà MAI se non siamo disposti a trovarlo.
E' come se cercassimo una cosa in una stanza buia. Cristo è la luce. Noi dobbiamo 'solo' premere l'interruttore.

2 commenti:

Stefano ha detto...

Pace del Signore a tutti. Mi chiamo Stefano e sono un cristiano che si fonda sulla Parola di Dio. Uscite fuori dalla menzogna della Chiesa Cattolica, e affidatevi solo a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.
Visitate: missionecristianaevangelica.it

Marina ha detto...

Caro Francesco,
Mi trovo daccordo con te quando dici che per giungere ad una fede più consapevole è necessario anche conoscere i contenuti propri della fede stessa. Il grande male di questa epoca è che, nonostante si sia elevato il livello culturale della maggior parte della gente, a livello religioso si è rimasti nell'ignoranza più profonda.
Da tre anni sto frequentando una scuola di formazione teologica a livello diocesano e posso dire che ho cambiato molto il mio modo di concepire la religione: ho capito veramente che significa avere fede nella Persona di Gesù che prima conoscevo veramente poco.
Da qualche mese ho creato un mio blog e se vorrai venire a farmi visita mi farà molto piacere!
Un saluto,
Marina
P.S.
Sto studiando per gli esami della scuola di teologia e, momentaneamente, ho sospeso l'attività del blog.